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La collezione Panebianco nasce verso il 1920, quando un giovane giarrese Salvatore Panebianco, figlio unico di Giovanni Panebianco, apre nella città di Giarre dopo una breve esperienza del Caffè San Pietro a Riposto, una Cartolibreria.
Questa attività nel tempo si è sviluppata divenendo, oltre a rivendita, anche Agenzia di Distribuzione Giornalistica.
I punti vendita Panebianco che in un primo momento erano ubicati in Corso Italia, quando la cittadina si chiamava ancora Ionia, si sono successivamente trasferiti in via Callipoli a Giarre e in via Gramsci a Riposto quest’ultimo denominato "Apollo".
Tali attività divengono progressivamente punti di riferimento caratteristici della centrale cittadina ionica etnea.
La collezione di strumenti da scrittura e gli oggetti curiosi che ne fanno da corredo, riassumono oggi tutta la vasta gamma di articoli trattati in circa un secolo di attività.
Infatti ben tre generazioni di Panebianco hanno mantenuto fede all’originaria vocazione: naturalmente con i mutamenti e gli aggiustamenti imposti dal tempo e dalla personale propensione.
Di ciò si fanno operosamente carico Orazio e Salvo, rispettivamente figlio e nipote del fondatore.
Tra gli articoli, che a suo tempo Salvatore offriva ai sempre più numerosi clienti, tutta la gamma della "cancelleria" con in prima fila le penne: quelle per la scuola, a cannuccia e pennino, oltre alle prime matite di grafite, gessetti, le lavagnette e i compassi, ma anche le stilografiche, per le quali va tenuto presente che allora si trattava di un articolo non proprio usuale, adatto soprattutto per i regali importanti, naturalmente nella veste più elegante e magari preziosa.
La peculiarità dell’articolo spinge Salvatore Panebianco non solo ad assicurare ai suoi negozi forniture particolari con relativi ricambi, pompette, levette, pennini ed inchiostri, ma anche a provvedere alle adeguate riparazioni.
Certe penne meritavano di essere conservate e non soltanto per la qualità tecnica; penne tedesche, francesi, americane, inglesi oltre che italiane.
Così Salvatore Panebianco ed i suoi successori, con passione, presero a mettere da parte gli esemplari più significativi.
E’ da questa esperienza che nasce una raccolta, una vera collezione, dove il momento puramente conservativo cede il passo ad un impegno critico, ad una qualche scienza dell’oggetto.
Si elimina il sovrappiù sostituendolo con il mancante, per ricostruire i passaggi del tempo, l’evoluzione del design.
Così è diventato possibile alla fine proporre ai nostri visitatori una ricca panoramica del variopinto ed anche prezioso mondo della penna stilografica.
I più diversi materiali dall’importanza dell’oro e dell’argento alla pura esteticità della celluloide, alla modernità funzionale della bachelite e dell’ebanite; alle forme, che in tanti anni hanno subito evidenti variazioni: è proprio nella percezione dei cambiamenti estetici dell’oggetto sia del trascorrere del tempo, nella notazione testimoniale di esse, che si forma l’amatore, premessa indispensabile per un vero collezionista.
La Stilo, inoltre, è un bell’esempio di resistenza ai capricci del tempo.
Infatti, ha subito e, dopo una certa eclissi, superato la crisi provocata dalla "penna a sfera" (pur essa presente nella collezione Panebianco).
Raffinatezza formale e qualità tecnica del materiale adoperato, la ripropongono quale oggetto bello e per la sua non ovvietà negli esemplari di pregio, personale, adattissima per un regalo, un bel ricordo e perché no, per dare inizio ad una raccolta…che nel tempo, ricorda storia e tante storie!